martedì 6 maggio 2014

Essere temuti per quello che si rappresenta.....


In termini di potere reale, Machiavelli diceva che essere temuto per quello che rappresenti è più importante di essere amato per quello che sei. Quanto al dibattito del prossimo 8 aprile nel Congresso spagnolo e la presenza dei tre parlamentari che difenderanno la richiesta del parlamento catalano, aggiungerei che la cosa importante è che loro credano a quello che rappresentano. Perchè se adottano soltanto il ruolo di quelli che portano a lor signorie la decisione di un “parlamento autonomico” sottomesso alle strutture dello Stato spagnolo e leggitimato, in ultima istanza, dalla sua Costituzione, allora sarà dura per la Sig.ra Rovira ed i Sig.ri Turull e Herrera (eccetto cambiamenti di ultim’ora).

Inversamente, se i delegati del Parlamento catalano si sentono rappresentati da un popolo sovrano, le cose saranno molto diverse. L’obiettivo dei loro discorsi non sarà quello di convincere nessuno, previamente convinto della “ragion di Stato”, ma quello di mostrare a tutti un nuovo soggetto politico in azione, che non si attiene ad altra legalità diversa dalla sua volontà costituente. D’altra parte, la messa in scena non sarà più quella delle vittime di una lapidazione annunciata ma quella dei delegati di un potere che non vuole imporsi a nessuno, ma che è un vero e proprio contropotere, fedele a sè stesso, mosso unicamente dalla necessità di abolire un potere imposto da fuori. E dobbiamo far vedere che la nostra forza non si appoggia sul discorso politico convenzionale, ma emana direttamente dalla capacità democratica e pacifica di un popolo mobilitato, nelle condizioni più avverse, per esercitare la volontà autonoma senza dominare l’altro, e che non attendiamo altro dal riconoscimento internazionale, così necessario, che la giusta ragione che ci fa muovere.

Il resto –appelli al dialogo, necessità di accordi, concessioni mutue, storia comune, nel migliore dei casi; o nel peggiore: minacce e ricatti, ultimatum e squalifiche, fonti di rettili giornalistici e disprezzo di tutto—è da considerarsi come strade di circonvallazione del potere stabilito. 

E non dobbiamo pagare nessun pedaggio, perchè, noi, abbiamo aperto una propria strada.


Julià de Jòdar - El Singular Digital
@julidejdarmuoz

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